Non ho scritto di quando abbiamo salvato un gattino bianco che si era perduto per le scale, un orrendamente tenero batuffolo bianco su cui per poco non inciampo. Potevi fare una brutta fine, baby, se ti beccava la mia vicina psicopatica.
Non ho neanche scritto che dovevo cambiare suoneria e ho cambiato cellulare.
Non ho scritto che ho fatto sega in palestra per 10 giorni di fila. Ieri ci sono tornato, oggi faro' sega ancora.
Non ho scritto che Assassin's Creed e Super Mario Galaxy si sono materializzati in casa. Il primo me l'aspettavo meglio, il secondo manco l'ho scartato, che perdente. E per la seconda volta di seguito la corrente salta e mi fotte 2 ore di gioco che mi avrebbero portato a un soffio dal finire Halo 3.
Soprattutto non ho scritto che ho scoperto Dexter, e mi sono sparato queste 20 ore di video una appresso all'altra. Promosso con lode, al contrario di Heroes che sta in luna calante in questa seconda serie.
Non ho scritto che mi sono rimesso a scrivere per next con una certa qual sorta di continuita', ovviamente confermando i miei tempi dilatati e i miei ineffabili ritardi.
Ma il lavoro, la chitarra, next, la palestra, i libri, back2brain, una vita sociale... dovro' staccare la spina a qualcosa? Spero sia il lavoro. Tanto prima o poi ci sara' spargimento di sangue.
Non ho scritto qualche altra chilata di cose, ma perche' mai avrei dovuto scriverlo?
venerdì 23 novembre 2007
le cose che non ti ho scritto
mercoledì 7 novembre 2007
tempo di suoneria
Vertigo va in vacanza, forse, perche' ci sono affezionato. Scegliere la nuova suoneria e' sempre cosa delicata. Stavolta il candidato e' SuperHero, uno dei temi musicali di Lupin, ma l'efficacia e l'effetto globale andra' valutato sul campo.
La suoneria del telefono e' qualcosa che ti condiziona la giornata, deve attirare l'attenzione, deve darti voglia di sentirla ma non deve rompere le palle ne' essere eccessivamente ansiogena.
Da un punto squisitamente tecnico, poi, deve partire a palla, senza preludi, parti strumentali all'inizio che distraggono e ritardano l'impeto della melodia.
O forse semplicemente troppe seghe mentali
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