C'è molta piacioneria e molto mestiere nel modo in cui l'autrice ci fa innamorare di Renée e di Paloma, ci fa credere che siano due fievoli scintille in un mondo esaurito, poi arriva Kakuro e allora si capisce che c'è ancora speranza nell'universo. Il libro, però, è pieno di poesia, di sottili intuizioni, di piccole scoperte e sebbene ogni tanto si parli un po' addosso, con la scusa di sondare la insospettabile profondità intellettuale di una portinaia, va in quella parte della libreria destinata ai bei libri, quelli che ti mettono un po' di pace in seno, che sarebbe stato un peccato esserti perso.
Il parallelo con Amelie è fin troppo scontato, ma la musica di sottofondo è esattamente quella.
giovedì 10 aprile 2008
L' eleganza del riccio - Barbery Muriel
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