Immagino che a uno spagnolo, anzi a un catalano, La cattedrale del mare dia emozioni diverse. Si tratta di un viaggio storico in un tempo in cui Barcellona era Citta’ Libera, il Regno di Spagna costantemente in guerra con i mori, con i genovesi, con i corsi. Peccato che l’excursus storico sia poco significativo per chi e’ ha nel proprio sostrato l’Italia dei Comuni. Il problema di questo libro e’ che c’ha scritto “Ken Follet” tutti intorno: c’e’ il set up da romanzo storico, c’e’ la storia di soprusi e di classi sociali e di cadute e di rinascite e di vendette, c’e’ pure la cattedrale in costruzione… C’e’ pure la peste che fa da Deus Ex Machina.
Sto libro va bene come lettura da spiaggia, ma a 2 settimane dal completamento non c’è rimasto nulla, non c’e’ un eco, non c’e’ una vibrazione residua. E’ tutto troppo gia’ visto: storia, personaggi, valori…
Per lo meno, si lascia leggere bene, scorre via. I Pilastri della Terra, di Follet, e’ assai piu’ rotondo come libro (per quanto profondo possa essere Follet) ma qua e la’ si intoppa nella narrazione. Il paragone e’ inevitabile, Follet vince ma questo si difende con onore.
venerdì 11 luglio 2008
La Cattedrale del Mare, Falcones Ildefonso
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