Ieri e' andata la prima puntata della nuova serie di Coliandro.
L'ho scoperto, l'ispettore, qualche estate fa, quasi per caso, un passaparola improvviso arrivato da dietro qualche angolo: bella la prima puntata, altalenanti le seguenti, quattro in tutto.
Ma amore a prima vista per il personaggio e per l'interpretazione di Morelli, scoperto quell'estate pure lui. Cafone, ignorante, espressione di quell'anima qualunquista che la maggior parte di noi addomestica ed educa col tempo. Goffo e buono, potrebbe essere stato un personaggio di Sordi, ma piu' moderno, piu' della strada.
Dispiace un po' che in questo primo episodio non si sia riusciti a costruire intorno al protagonista una storia degna. Regia, fotografia e musica danno l'impressione di provarci a parlare un linguaggio moderno, attuale, ma non sempre riescono. Lo stesso pool di attori che circonda Morelli fa storcere la bocca: qualche bravo e troppi cani/cagne.
Se non ci fosse stato Romanzo Criminale, si sarebbe potuto dire che le serie italiane "giovani" sono ancora poco mature, che bisogna farle crescere, che pagano il prezzo di un'industria che non si sente ancora di puntare su temi non classici e di sperimentare.
Purtroppo Coliandro rimane un mito, ma Romanzo c'e' stato e il resto del mondo ci si deve confrontare.
mercoledì 21 gennaio 2009
Storie e Personaggi
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