C'era questo baretto, assolutamente anonimo senza particolari attrattive, ma dall'apparenza malfamata e poco rassicurante agli occhi di un tredicenne.
E c'era questo videogioco che si menava e c'aveva sei (sei!) tasti e costava pure troppo ed era difficile. E ci si andava di nascosto, deviando (di parecchio) sulla strada del ritorno a casa da lezione di pianoforte.
Street Fighter sara' sempre questo per me, questo e il fatto che non ero poi 'sto fuoriclasse. Ma va detto che e' difficile ritenersi un fuoriclasse quando il tuo compagno/avversario e' ed e' sempre stato il campione mondiale dei picchiaduro.
Il culmine della mia carriera, pero', rimane Street Fighter II (champion's edition, oh yeah) che mi rimanda alla sala giochi sulla piazzola, quella grande non quella piccolina. Ed era l'eta' in cui i libri, i film e pure i videogiochi trovano terreno fertile e mettono radici.
Sara' per questo, allora, che 'sti 60 euro spesi malvolentieri in Street Fighter IV si sono trasformati in un'orgia di adrenalina. Capiamoci: gli ultimi Tekken e Soul Calibur si sono fermati nel tray della console (qualunque fosse) l'arco di poche ore. Corti pomeriggi di noia che uno non vuole ammettere e qualche serata di svacco con gli amici, quelle si! all'insegna delle mazzate.
In multi e' una figata, e in singolo e' probabilmente l'unico (dico l'unico) picchiaduro che valga la pena di essere giocato e che ti trattenga davanti allo schermo per piu' di 15 minuti.
E inoltre e' fottutamente difficile.
...oppure sono io che sono fottutamente invecchiato.
PS: qui la rece di next!
martedì 3 marzo 2009
Le mazzate di una volta
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