Berlino era bella, enorme ed elettrica, per dimenticare la sua tristezza.
Non ci sono ramblas, non c'e' un centro storico, non c'e' il porto. C'e' l'aria e la sensazione di una grande metropoli. Un po' troppo nord-europea, quindi un po' troppo cemento.
In un giorno e mezzo non sono stato capace di annusare abbastanza l'aria, la gente. Non l'ho capita, Berlino, non l'ho conosciuta.
Ma ci tornero', perche' va approfondita. Ci sono molte cose che non ho visto e voglio vedere. Forse non trovero' quell'angolo di citta' che ti rimane nel cuore, forse e' impossibile in una citta' su cui hanno passato la gomma da cancellare tante volte e che ora sta rinascendo come un inno alla modernita'.
Forse la chiesa qui in foto, la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. Trovo che questo misto di antico e moderno sia bellissimo, trovo questo scorcio di un romanticismo da lacrime. Mi dicono che le lacrime si versano davvero, entrando a vedere cosa c'e' dentro.
Vedere prima la Potsdamer Platz e solo dopo visitare il Checkpoint Charlie, vedere le foto di come la piazza era prima, seguire il tracciato del muro. Forse aiuta, perche' rimane in circolo l'adrenalina delle luci e della vita, e le ombre non ce la fanno a sommergerla.
martedì 15 luglio 2008
Berlino, la luce e l'ombra
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