Parte qui un interessante articolo di tre pagine (web) su Wired. Si parla di Hulu che, ho scoperto, avevo gia' scovato durante i miei peregrinaggi online alla ricerca di un lavoro e di modi di proporre la televisione online. L'avevo scoperto quando lo lanciarono poi l'avevo perso di vista. E mi sa che ho fatto male: ci vado oggi e vedo che streammano le prime due puntate della terza stagione di Heroes (andate proprio ieri, credo), il pre-air di non so che altra serie americana che non conosco e una marea di altri programmi.
L'articolo e' una santificazione degli autori del sito, la classica storia di un uomo contro l'establishment che vince la sua scommessa... praticamente la trama di una valanga di film di Hollywood. Sono tre pagine interessanti, svelano poco del modello di business e praticamente nulla dei numeri. La domanda chiave "hulu fa i soldi" rimane fondamentalmente irrisposta, ma e' un tassello che mostra una volta in piu' come la strada sia quella. Sarebbe figo farlo in Italia; la RAI ha un potenziale sterminato. Anche Mediaset, ma la RAI di piu' ovviamente. E non lo mette a frutto, o lo mette a frutto poco.
In USA c'e' tutto un sottobosco di pirati/appassionati che mettono in rete le serie poche ore dopo che sono state trasmesse. In Italia c'e' tutto un popolo che scarica le serie USA coi sottotitoli.
A cercare, in Italia si trovano online anche le produzioni nostrane; e' da vedere se "Il Sangue e la Rosa" possa essere considerato degno di download.
In Italia la TV e' considerata roba per vecchi, o lo e'. E per vecchi intendo la cross-generazione, non necessariamente avanti d'eta', non ancora sufficientemente alfabetizzata da un punto di vista informatico.
Ma i computer sono oramai in tutte le scuole, le console in tutte le case, internet sotto ogni tombino. Si e' rinunciato a questa gente?
Un'altra resa incondizionata, tutta italiana?
mercoledì 24 settembre 2008
NewTV
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