Ho trovato un interessante articolo sull'attivita' cerebrale (curioso che ultimamente mi acchiappano 'ste cose!) durante l'improvvisazione musicale. In poche parole, hanno attaccato un gruppo di jazzisti a degli elettrodi e hanno misurato la loro attivita' cerebrale durante delle sessioni di improvvisazione.
Quello che salta fuori e' che durante fasi cosi' creative, per raggiungere quello stato mentale in cui, suonando, il cervello costruisce una propria melodia su un tema, vagando, sperimentando, ordinando e combinando sequenze e frasi... quando insomma si manda la testa un po' per i cazzi suoi ma contemporaneamente si crea qualcosa, ebbene in quei momenti "a large region of the brain involved in monitoring one’s performance is shut down".
Allargando un po' il concetto, il risultato e' che per "creare" occorre sospendere il giudizio su se' stessi, sospendere l'autocensura sui propri comportamenti, vincere timidezze rompere freni inibitori... certo non credo che questo tramuti tutti automaticamente in artisti. Forse l'artista e' colui senza sospendere la propria autovalutazione riesce ad andare oltre.
Ma qui si va troppo oltre noi.
Io, fondamentalmente, non so se stranirmi dall'ovvieta' della cosa o restare ammirato di come la scienza incontri e confermi la psicologia o piu' banalmente il senso comune.
L'articolo completo qui.
venerdì 2 maggio 2008
L'omino del cervello e' un musicista
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