Quando e' partita Sultans Of Swing devo aver gridato ma e' venuto giu' il palazzetto quindi non si e' sentito. E d'altronde e partita a sorpresa, come un treno che arriva all'improvviso a tutta birra mentre aspetti a fianco al binario.
Ancora suonavano il silenzio dopo Romeo and Juliet, era quell'attimo di fermo immagine che da' pienezza e senso alla grandezza di un pezzo appena eseguito. La musica finisce e il boato del pubblico viene risucchiato nel vuoto che si viene a creare.
E' stata una sorpresa, questa serata arrivata all'improvviso. Un'idea di En che senza dirmi nulla compra i biglietti e mi da' appuntamento via sms in un punto di Roma, senza dirmi il come e il perche'.
E si che era un'operazione rischiosa, lei stessa dopo aver calato tipo scopa i biglietti paventava una gran noia - per lei - mentre io ero piuttosto eccitato pur spaventato dal fatto che potesse suonare solo canzoni sue, da solista... che belle eh... per carita'... pero' pure io le conosco poco e una serata di folk/blues/country e' capace di scassare le balle a chiunque non sia sufficientemente motivato (e io, si sappia, lo ero).
E invece, SDRA!
Gruppo fantastico, Guy Fletcher curiosamente alla chitarra, un violinista che aveva il ballo di San Vito e un tocco da fata, un sound cosi' bello, pieno di influenze e sfumature, un'amalgama cosi' densa... senza parole, veramente una musica incredibile, perfetta.
E poi all'improvviso le note dei Dire Straits che era da fare l'amore li', sulle tribune, mentre andava Romeo and Juliet.
Fantastico il pubblico: di ogni eta', di ogni tipo. E soprattutto partecipe, cosa che ultimamente capita di rado di vedere: gente che cantava, che mugolava intonando la chitarra (quello ero io, in effetti), che ballava. Non mi sarei aspettato di sicuro l'"invasione di campo" a un certo punto, quando durante Brothers in Arms meta' del parterre si e' alzata in piedi e si e' fiondata contro le balaustre.
Ho perso un po' di tempo a scegliere una foto, dopo un po' di tambasiare per il web sono tornato alla prima. Adesso Knopfler non ha piu' la fascetta e non sta piu' in canotta. Ha pochi capelli, tutti bianchi, e indossava una camicia. Ma ha ancora delle mani e una stratocaster che mettono i brividi e quel fare tranquillo, che l'energia te la passa con quelle corde e quelle dita.
E soprattutto, si diverte e si vede. Fa quello che gli piace fare: andare in giro a suonare col suo gruppo e si puo' permettere di infilare nel mucchio un violinista e un contrabbassista e dargli una sterzata che non si capisce se e' piu' country o piu' musica irlandese e mandarci in sollucchero tutta la platea.
Sultans of Swing e Brothers in Arms, due clip dal concerto (e cosi' sverginiamo il blog a youtube), riportate - almeno per un po'- anche qui di lato.
lunedì 9 giugno 2008
Quella sera con Mark Knopfler
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